Daniela Poggiali ha 42 anni, è un’infermiera del Policnico Umberto I di Lugo di Romagna ed è in carcere a Forlì dal 9 ottobre scorso. La sua accusa è di aver intenzionalmente ucciso almeno una donna durante il suo orario di lavoro, con un’iniezione letale di potassio somministrata in concomitanza di un farmaco. In attesa di verifica ci sono anche altri 38 decessi sospetti, avvenuti nei primi tre mesi dell’anno, sempre durante i turni dell’infermiera. Fino a qui si tratta di cronaca.
Sono due le motivazioni che mi spingono a scrivere, la prima è che più volte ho seguito episodi di malasanità e già una volta mi sono trovata a scrivere delle problematiche della sanità in Emilia Romagna quando mio nonno veniva ricoverato purtroppo proprio all’Umberto I di Lugo, la seconda è che da quando Daniela Poggiali è nel carcere di Forlì e rischia l’ergastolo, numerose lettere di ammiratori la raggiungono. In alcuni casi sono vere e proprie lettere d’amore, in altri tentativi di dialogo.
Le scrivono perché i giornali e le televisioni si sono spesso soffermati a raccontare dei suoi sorrisi provocatori alle telecamere e ai giornalisti, dei suoi capelli biondi e del suo sguardo quasi per niente preoccupato. C’è chi le scrive addirittura mettendo dei francobolli dentro la lettera per essere certo di una sua possibile risposta.
Certo non è la prima volta che accadono episodi di questo tipo, ovvero che presunti o reali serial killer diventino sex-symbol o ancora peggio personaggi da idolatrare. La storia racconta d’innumerevoli storie d’amore nate proprio in questo modo.
Com’è possibile però che ancora oggi una persona che forse ha ucciso un malato (o addirittura 38) nel letto d’ospedale, iniettando una dose sbagliata di medicinale, possa diventare una donna affascinante? Una mente da investigare?
Dov’è che la comunicazione mediatica sbaglia? Si dovrebbe forse smettere di regalare prime pagine a servizi di questo tipo, si dovrebbe smettere di credere che i delitti si risolvano come i programmi televisivi raccontano quasi come si può aggiustare un’aspirapolvere rotta?
E’ questo uno dei grandi compromessi della comunicazione globale?
